Nella conferenza stampa odierna si è presentato uno dei giocatori più rappresentativi dei biancorossi, uno di quelli che non si nasconde mai, un professionista che ha messo sempre la faccia anche quando c’erano i primi segnali di allarme per la compagine allenata allora da Ventura. Il giocatore in questione è Andrea Masiello, che ha ribadito più volte il motivo principale del disastro: “Retrocediamo perché non siamo stati all’altezza caratterialmente”. Il difensore, che veste la maglia biancorossa da quattro stagioni, è ritornato su delle sue dichiarazioni risalenti a qualche mese fa, quando aveva cercato di spronare pubblicamente i suoi compagni, oltre a tracciare un bilancio della nefasta stagione del Bari: “Qualche tempo fa feci delle dichiarazioni che sono state male interpretate dal resto dello spogliatoio. Il mio intento era quello di spronare i miei compagni affinché ci impegnassimo a non fare più figuracce e salvare la dignità, a prescindere dalla vittoria o sconfitta. Ma questo mio intervento ha creato dei malumori, e sinceramente la reazione di alcuni non l’ho ancora capita e ciò mi dispiace moltissimo. Ma sono episodi che devi mettere in conto quando avviene un’annata così sfortunata sotto tutti i punti di vista ovvero quando non riesci a sfruttare a tuo vantaggio la superiorità numerica e poi puntualmente perdi la gara, quando sbagli rigori decisivi, quando decisioni arbitrali discutibili ti mettono in difficoltà. In ogni caso, tengo a precisare che nessuno è sceso in campo per retrocedere o per perdere ogni partita, ma la superficialità, la troppa sicurezza e tanto altro si pagano a caro prezzo”.
Il difensore, successivamente, non è voluto entrare nel merito delle dichiarazioni rilasciate ad un alcuni cronisti dall’ex allenatore Giampiero Ventura, il quale ha affermato di non essere rimasto tanto sorpreso dalle critiche dei suoi ex giocatori oltre a ribadire che è convinto di aver svolto un lavoro encomiabile. Il centrale difensivo ma anche terzino fluidificante biancorosso non si è risparmiato, però, dal voler mandare una piccola frecciatina al tecnico ligure: “Io dopo le prime 4-5 sconfitte consecutive avevo fatto notare prima a chi di competenza e solo in un secondo momento pubblicamente, che c’era qualcosa da cambiare o che per lo meno dovevano essere presi dei provvedimenti per salvare in tempo una stagione. Solo che ciò non è avvenuto immediatamente, e si è continuato a sperare che partita dopo partita si sarebbe potuti uscire illesi e raddrizzare prima o poi la stagione”.
L’ex difensore della Juve ha parlato in modo molto schietto del suo futuro lontano da Bari ed ha avuto parole di elogio nei confronti del presidente al centro delle critiche dei tifosi: “Ho un contratto di due anni ma dopo tutto quello che è successo, difficilmente potrò rimanere ancora qui. Bari è stata una tappa fondamentale per la mia carriera, ma poi certi episodi in annate come queste hanno un determinato peso che ti mettono di fronte a delle scelte per il prosieguo della carriera. Sono ancora un giocatore del Bari e continuerò ad impegnarmi al massimo fino alla fine della stagione. Auguro al Bari di tornare a competere a certi livelli come avvenuto lo scorso anno per il bene della piazza che lo merita ampiamente. Personalmente mi dispiace per la contestazione al presidente, perché è uno che ci tiene tanto, è uno che non si arrende, una persona davvero di cuore con tanta voglia di mettersi in gioco. I colpevoli in primis di questa stagione siamo noi calciatori e sarebbe più giusto continuare a contestare e fischiare noi”.
Infine la diga della difesa biancorossa che in passato è stato definito il “Thuram bianco” da mister Capello, ha affermato di non aver rimpianti per la mancata convocazione in Nazionale, aggiungendo anche di avere ancora tempo per continuare a sognare la fatidica chiamata e rilanciarsi quanto prima dal punto di vista professionale, sicuramente in realtà calcistica all’altezza.
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