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Ingesson! E il Bari vince a Lecce dopo 16 anni
3 Gennaio 2011 - © Riproduzione Riservata  - Giuseppe Balenzano 
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E’ da poco cominciato il sessantaseiesimo campionato di serie A e già si sono delineati i ruoli di capoclassifica (Inter) e di squadre impegnate a fuggire dalle zona retrocessione (Bologna, Piacenza, Bari, Lecce). Un campionato che, alla 5^ giornata, prevede incontri di una certa importanza come Inter-Lazio, Juventus-Fiorentina, Roma-Napoli e il derby di Puglia, Lecce-Bari.

Al Via del Mare i padroni di casa, tornati in A dopo 3 anni, sono reduci dalla pesante batosta interna di appena sette giorni fa contro l’Inter (1-5 con le doppiette di Djorkaeff e Ronaldo). L’ultima posizione in classifica a zero punti e la contemporanea presenza dei cugini biancorossi impone ai ragazzi di Prandelli di tentare il tutto per tutto per risalire la china. L’allenatore bresciano, al suo primo campionato in una panchina professionistica, opera alcuni cambi rispetto all’incontro con i nerazzurri: fuori Maurizio Rossi e Maspero, dentro Paolo Annoni (un ex) e De Francesco. La formazione che scende in campo è quindi Lorieri, Sakic, Viali, Cyprien, P. Annoni, Conticchio, Govedarica, Piangerelli, Casale, De Francesco e Palmieri. In panchina siedono Aiardi, Martinez, Costantino, Maspero, Mancuso, Vanigli e Hatz.

Il Bari, che da 16 anni non vince a Lecce, proviene dal pari interno con il Bologna a reti bianche e dalla sconfitta nell’anticipo della scorsa settimana a Roma contro la Lazio (3-2 per i biancazzurri con 2 gol dei laziali nel recupero. Decisive le incertezze del portiere Mancini). Per il derby il tecnico Fascetti, ancora privo di Guerrero e Masinga, lascia in panchina il difensore Sala ed inserisce l’ex Garzya. In campo si presentano Mancini, De Rosa, Neqrouz, Garzya, Manighetti, Bressan, Giorgetti, Volpi, Ingesson, Ventola, Zambrotta. In panchina, insieme a Facetti si accomodano Indiveri, Sala, De Ascentis, Ripa, Sordo, Sassarini e Marcolini.

Il 5 ottobre 1997 a Lecce c’è il sole: davanti a circa 24.000 spettatori (un migliaio provenienti da Bari) arbitra il sig. Boggi di Salerno.

Nei primi minuti la paura prende il sopravvento: la posta in palio è importante considerato lo scontro diretto. Per questo motivo non ci sono grosse occasioni da entrambe le parti. Il primo tiro in porta è all’11° ad opera di Annoni ma è centrale e Mancini para senza alcuna difficoltà. Al 27° Giorgetti sfonda sulla fascia destra e crossa ma Zambrotta arriva con un attimo di ritardo e l’occasione sfuma. Al 38° punizione per il Bari, sempre dalla destra: batte Volpi, al centro Ventola schiaccia di testa ma il pallone finisce alto sulla traversa. Prima del fischio finale del primo tempo c’è una punizione per il Lecce nella metà campo barese: Sakic lancia lungo verso il centro dell’area, la difesa barese respinge, sul pallone si coordina De Francesco che tira al volo impegnando Mancini in una parata in due tempi.

Nella ripresa Prandelli lascia negli spogliatoi Govedarica, autore di una prova incolore, ed inserisce l’uruguaiano Martinez al suo esordio in Italia. Ed il Lecce ne guadagna in termini di manovra, sicuramente più razionale. Al 9° un fallo in area di Giorgetti su Annoni suscita sospetti ma Boggi fa proseguire tra le proteste dei giocatori leccesi. 16°: punizione di De Francesco dalla destra, colpo di testa di Conticchio, para Mancini. Ancora Lecce, questa volta con Casale che entra in area e cade dopo un contrasto con Volpi: grandi proteste ma l’arbitro ordina di proseguire. Il Bari, stretto nella sua area, si fa vedere solo in contropiede. Al 23° una disattenzione di Annoni cambia il corso della partita.

Lungo retropassaggio del difensore leccese sul quale si fionda Ventola che arriva prima di Lorieri: contrasto tra i 2 giocatori e fallo con il piede del portiere. Rigore ineccepibile che il freddo Ingesson trasforma con un tiro basso alla destra dell’estremo difensore salentino. Lecce-Bari 0-1.

Gli assalti finali dei padroni di casa non procurano problemi ai biancorossi che tornano a vincere in Salento dopo 16 lunghi anni.

In casa leccese pesante contestazione fuori lo stadio da parte di un folto gruppo di tifosi nei confronti della società (in particolare verso Semeraro). L’unico a parlare è Mario Moroni che attacca la campagna acquisti estiva e punta il dito – pur senza mai menzionarlo - contro il DS Pavone: 5 partite, 0 punti non hanno bisogno di commenti. Nel frattempo dagli spogliatoi giunge notizia che Prandelli è incerto se continuare o meno la sua esperienza nel Salento: tra poche ore comunicherà la sua decisione.

In casa Bari, invece, si brinda al primo successo in campionato, giunto contro una diretta concorrente alla lotta per non retrocedere e oltretutto in un derby. I tifosi, ancora trattenuti all’interno del “Via del Mare”, sono in tripudio con la squadra corsa sotto la curva a salutarli. Grande gioia per lo svedese Klas Ingesson, già autore della doppietta decisiva sul Lecce al San Nicola solo 6 mesi fa ed oggi ripetutosi con la trasformazione del rigore.

Intanto giungono i risultati dagli altri campi: pesante sconfitta del Napoli a Roma (6-2 per i giallorossi con tripletta di Balbo), Inter bloccato in casa dalla Lazio (Nedved e Ronaldo), vince la Juventus sulla Fiorentina (2-1 grazie a Filippo Inzaghi e Del Piero) mentre il Parma pareggia a Vicenza. In coda la vittoria a Lecce permette al Bari di lasciare il Piacenza al penultimo posto e scavalcare il Bologna, ora terzultimo (pareggio per 0-0 tra le 2 squadre emiliane al Garilli).

Ora il campionato si ferma per permettere alla Nazionale di incontrare a Roma l’Inghilterra nel turno eliminatorio di qualificazione ai Mondiali di Francia. Si riprenderà tra 15 giorni con Bari-Juventus, incontro molto difficile per i biancorossi visto che la Juventus è l’attuale capolista, desiderosa di continuare la striscia positiva e rivincere il campionato.

L’appuntamento è per la prossima partita e sarà, come sempre, un’altra storia.

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