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 La formazione biancorossa negli ultimi 180’ minuti ha ottenuto un pareggio in campionato ed un’ampia vittoria contro il Livorno in Coppa Italia. Si potrebbero considerare come segnali di ripresa da parte della squadra allenata da Ventura, il quale ha recuperato lo spagnolo Romero, l’argentino Rivas apparso in grande forma (un assist e un gol da quando è rientrato) oltre ad aver fatto di necessità virtù grazie ai tanti infortunati poiché può contare su un centravanti in più, utile alla causa in questo determinato momento, Luigi Rana (ragazzo di ventiquattro che ha tanta voglia di mettersi in mostra, nella scorsa stagione neanche titolare nella Nocerina).
In conferenza stampa si è presentato il capitano della squadra biancorossa, Jean Francois Gillet che, senza mezzi termini, ha indicato l’obiettivo di domenica caricando i suoi compagni, facendo anche il punto della situazione in classifica: “Vincere è l’unica cosa che può aiutarci in questo momento. La vittoria di Coppa è stata importante, ma il campionato è un’altra storia. Mai come quest’anno mi ero trovato a giocare un campionato così livellato, dove qualsiasi squadra se vuole può vincere contro tutte le altre. È vero che ci sono le solite grandi con valori più alti, ma le motivazioni possono fare la differenza. La classifica è corta e le nostre dirette concorrenti non sono assolutamente lontane. Noi non possiamo più sbagliare e abbiamo l’obbligo di muovere la classifica e cercare di raccogliere il massimo bottino nelle prossime tre sfide proibitive solo sulla carta”.
Il numero uno barese ha poi elogiato i giocatori che sono stati chiamati in causa per sostituire i numerosi infortunati e speso parole di stima per il difensore Nicola Belmonte,tornato a giocare da centrale facendo coppia con Rossi, causando lo spostamento al ruolo di terzino di Andrea Masiello: “I ragazzi che hanno sostituito i nostri numerosi infortunati si sono dimostrati all’altezza, anche se molti di questi non avevano mai calcato un campo di serie A. Rana, per esempio, ha disputato una grande prestazione in Coppa ed ha ora una grossa chance da sfruttare. Nico Belmonte è in grandissima forma ed insieme a Rossi, formano una coppia affiatata e collaudata. Andrea Masiello nasce come stopper, ma come terzino già dalla scorsa stagione ha fatto vedere grandi cose e sembra che da questo ulteriore scambio di ruoli (si riferisce allo scambio di posizione avvenuta con Belmonte) possiamo trarne ulteriori giovamenti. Poi è ovvio che sarei falso se dicessi che i nostri infortunati non ci mancano. Il vero colpo di mercato a gennaio, sarebbe recuperare gli infortunati e poi se arriveranno rinforzi tanto di guadagnato, ma sono questioni che spettano alla società ed al tecnico”.
 L’arbitrato che deciderà l’esito sul futuro in blucerchiato di Antonio Cassano, allontanato dal presidente Garrone tempo fa, è slittato di una settimana. A tal riguardo, il portiere barese ha rinnovato la stima per il fuoriclasse della città vecchia, senza però voler entrare nel merito della questione: “Cassano è un bravissimo ragazzo. Quanto è successo l’ho letto dai giornali e da fuori è difficile poter esprimere giudizi e commentare. La posizione della società blucerchiata credo comunque sia irrevocabile, perciò sono sicuro che continuerà a giocare altrove in una grande”. Il giocatore con più presenze con la maglia dei Galletti ha tracciato successivamente un profilo del prossimo avversario e su chi teme di più dei blucerchiati: “La Samp, sebbene sia uscita dall’Europa League, ha un organico competitivo e di qualità. Pazzini è il più temibile, va quasi sempre in gol, però non vedo l’ora di sfidarlo. Faccio altri due nomi: Guberti che nel Bari ha fatto benissimo, è uno che ha un passo superiore a cui bisognerà fare attenzione; infine, Koman, un altro nostro ex. È un giovane sul quale la società blucerchiata ha deciso di puntare e che a mio avviso, avendolo conosciuto da vicino, ha ampio margine di crescita”.
L’altro ieri è accaduto un episodio spiacevolissimo durante gli allenamenti della squadra salentina: gli ultrà del Lecce hanno aggredito l’ex difensore centrale del Bari Diamoutene, insultandolo e accusandolo pesantemente perché ritenuto colpevole (senza giustificazione alcuna) di aver indossato nella scorsa stagione la maglia dell’acerrima rivale. Il malese è stato giudicato non degno, secondo la loro squallida mentalità, di indossare la fascia di capitano in occasione dell’impegno di Coppa Italia Udinese-Lecce. A prescindere dall’episodio inqualificabile da parte di certi tifosi che hanno dimostrato una profonda ignoranza dell’animo e grande senso di inciviltà, il capitano del Bari ha manifestato solidarietà al suo ex compagno, discutendo del problema più in generale: “Souleymane è un ragazzo d’oro, sono molto dispiaciuto per quanto gli è accaduto. Gli sono vicino, assieme a tutti i miei compagni che nella scorsa stagione hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo per le sue qualità come professionista e dal punto di vista umano".
 Il problema di questi violenti va risolto, perché purtroppo non è un episodio sporadico. Questa gente vive nella preistoria e sono loro il primo male del calcio. Non hanno rispetto neanche per se stessi e la squadra che sostengono di tifare. Mancano totalmente di educazione e cultura sportiva. Gli sfottò nel calcio sono legittimi, ma le aggressioni verbali fisiche ed episodi di razzismo vanno condannati all’unanimità, magari applicando pene più pesanti. Le famiglie vorrebbero tornare a vedere le partite in tranquillità, godendosi un incontro di calcio, ma se non si fermano “certi elementi” è dura”.
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