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Mentre la Francia è impegnata a trattare con il Fronte di Liberazione l’indipendenza dell’Algeria, in Italia si avvicina l’appuntamento delle elezioni del Presidente della Repubblica con Gronchi, Saragat e Segni in lizza. Il campionato di calcio di serie B, invece, giunge alla sua 27^ giornata: è il 18 marzo 1962. Il Genoa fa storia a se, avendo già 7 punti di vantaggio sul Verona secondo in classifica. I liguri oggi affrontano la Lazio (quinta) a Roma mentre i veneti sono di scena a Parma contro una squadra di medio-bassa classifica. Il Modena, terzo, riceve la Reggiana. Spicca nella programmazione giornaliera il “derby del sud” tra Bari e Napoli.
I biancorossi, in classifica penalizzati di 6 punti per il tentativo di illecito dell’anno precedente contro la Lazio, sono ultimi, impegnati nella dura lotta per risalire la classifica, mentre il Napoli è quarto ed ha tutte le carte per la promozione in serie A. Una partita, quindi, difficile per entrambe le squadre visti i loro obiettivi.
Il Bari è in serie positiva da 2 turni. L’allenatore Fusco, rispetto a 7 giorni fa, perde il terzino Mupo (sostituito da Romano) e schiera Ghizzardi, Baccari, Romano, Mazzoni, Magnaghi, Carrano, Sacchella, Catalano, Bonacchi, Giammarinaro, Cicogna.
Il Napoli di mister Pesaola è imbattuto da 6 partite durante le quali ha ottenuto 10 punti grazie a 3 vittorie. L’unico dubbio per i partenopei è la condizione fisica di Schiavone: lo stopper durante il riscaldamento non avvisa però disturbi per cui è pronto a scendere in campo. Gli 11 del Napoli sono: Pontel, Molino, Mistone, Ronzon, Schiavone, Girardo, Tacchi, Mariani, Fanello, Corelli e Gilardoni.
Davanti a circa 23.000 spettatori, in una giornata fredda, arbitra il sig. Francescon di Padova. Un fischietto importante per una gara delicata.
Parte subito forte il Bari con il tandem Giammarinaro-Cicogna: l’azione portata avanti dai 2 biancorossi viene conclusa dall’ala sinistra a forndo campo. Il primo tiro in porta è dell’italo-tunisino Antonio Giammarinaro: la conclusione all’8° è ben parata da Pontel. Dopo un brutto fallo di Mistone (ammonito) su Sacchella, il Bari imbastisce un’azione corale: da Carrano in avanti per Catalano. L’interno si libera di Corelli e smista per Sacchella. L’ala si incunea nell’area avversaria aiutandosi con il braccio e l’occasione sfuma.
Nel giro di un paio di minuti è il Napoli a farsi pericoloso per 2 volte: prima al 17° quando, a seguito di un liscio di Magnaghi, Mazzoni anticipa di un soffio Fanello pronto a battere a rete e poi al 19° è Catalano ad anticipare Tacchi che si stava lanciando verso la porta barese.
Al 20° l’occasione più limpida per sbloccare il risultato. Bonacchi avvia l’azione e si porta sul fondo da dove crossa. Da dietro arriva in corsa Giammarinaro che, rubando il tempo a tutti, colpisce forte di testa: Pontel è battuto e sugli spalti si sta per gridare al gol ma è la traversa a strozzare l’urlo dei tifosi baresi. L’azione continua con Catalano che si lancia sul pallone per spingerlo in rete ma Molino lo anticipa in angolo, sfiorando l’autorete. Insiste il Bari: al 25° Baccari impegna Pontel con un tiro da circa 40 metri che il portiere napoletano devia in angolo.
Alla mezzora l’arbitro è costretto ad usare le maniere forti per fermare il gioco duro dei partenopei ed ammonisce prima Gilardoni per un brutto fallo su Cicogna, poi Mistone per un intervento su Sacchella ed infine Tacchi per aver bloccato fallosamente Baccari.
Al 45° il Bari mette a frutto la continua pressione e passa in vantaggio: un tiro di Cicogna viene deviato in angolo da Molino. Dalla bandierina è lo stesso Cicogna a calciare. La palla è carica di effetto e si infila in rete lasciando di stucco Pontel, Molino e Schiavone che non si aspettavano una traiettoria simile. Bari-Napoli 1-0.
Non c’è neanche il tempo per battere la ripresa del gioco che l’arbitro Francescon fischia il riposo.
(Il gol di Cicogna direttamente su calcio d'angolo. Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno)
Nella ripresa, sotto di un gol, il Napoli è costretto a prendere in mano le redini del gioco per cercare di raggiungere il pareggio. Al 47° Ronzon serve Mariani che, dal limite dell’area, colpisce di testa ed impegna Ghizzardi in una difficile parata.
Al 51°, in azione di rimessa, Cicogna recupera una palla a centrocampo, si libera prima di Ronzon, poi di Molino, quindi di Schiavone ed entra in area ma, solo, davanti al portiere sbaglia la più facile delle occasioni. Gli applaudi del pubblico sono comunque meritati per l’azione personale in slalom. Al 66° il Bari sfiora il raddoppio: Giammarinaro vince un contrasto a centrocampo con Ronzon e serve Bonacchi: il centravanti avanza e tira violentemente a rete. La respinta di Pontel finisce tra i piedi di Cicogna pronto a ribattere verso la porta, ma la difesa partenopea respinge prima che il pallone varchi la linea.
Più si avvicina la fine della partita è più l’incontro si fa palpitante.
Al 70° il Napoli sfiora il pareggio: angolo per i partenopei con Tacchi che, dalla bandierina, serve Fanello. Tiro del centravanti e, con Ghizzardi battuto, la palla finisce sulla parte alta della traversa. Al 77° il Bari reclama il rigore: Bonacchi e Sacchella avanzano verso l’area avversaria, palla a Catalano che entra negli ultimi 16 metri e viene falciato. Dopo qualche attimo di indecisione Francescon decide di proseguire. Un minuto dopo, 78°, il Bari ha l’occasione per il raddoppio: l’azione parte da Cicogna per Bonacchi, scambio con Giammarinaro che crossa. La difesa napoletana è sbilanciata con Sacchella che davanti al portiere, per precipitazione, calcia fuori. L’ultima occasione è per il Napoli che all’85° lamenta un rigore per un presunto fallo di mano di Baccari sulla linea di porta ma per Francescon la palla viene respinta dal petto del giocatore barese.
E’ l’ultimo sussulto di una partita gagliarda, giocata a viso aperto dalle due squadre: al 90° l’arbitro padovano fischia la fine dell’incontro con il Bari che batte il Napoli per 1-0. Questa vittoria permette alla squadra pugliese di raggiungere quota 21 ed abbandonare l’ultimo posto per le concomitanti sconfitte di Como (a Messina) e Cosenza (a San Benedetto del Tronto).
Il Napoli, invece, al quarto posto viene raggiunto da quattro squadre (Brescia, Lazio, Messina e Pro Patria) e vede complicarsi il progetto della promozione nella serie superiore. Ma il campionato è ancora lungo (mancano 11 giornate) e tutto può succedere.
L’appuntamento è tra sette giorni e, come sempre, sarà un’altra storia.
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